Ugo Nespolo

Torna all’elenco | Chiedi info

Ugo Nespolo (Mosso, 29 agosto 1941) è un pittore e scultore italiano.

Ottiene il diploma all’Accademia Albertina di Belle Arti ed in seguito si laurea in Lettere Moderne mostrando grandi interessi per la Semiologia.

Esordisce nel panorama artistico italiano negli anni sessanta con contaminazioni della Pop Art e con una stretta militanza con concettuali e poveristi. La sua produzione si caratterizza presto per forte accento trasgressivo, ironico e quell’apparente senso del divertimento, doti che si presteranno alla tela cinematografica esplorando presto, negli anni settanta, anche questo mezzo di espressione.

Gli anni ottanta rappresenta la maturazione più apprezzata del periodo americano, i suoi quadri rappresentano oggetti e luoghi comuni delle città statunitensi. Collabora con la Rai per la quale realizza videosigle, collabora nella realizzazioni pubblicitarie, fedele al dettato delle avanguardie storiche di “portare l’arte nella vita”, l’artista deve occupare spazi della vita comune, uscire dagli spazi assegnati, canonici.

Gli anni novanta affianca alle sue numerose attività l’impegno nel Teatro realizzando scene e costumi per L’elisir d’amore di Donizetti al Teatro dell’Opera di Roma, all’Opera di Parigi, Losanna, Liegi e Metz.

Nespolo viene anche annoverato tra i “maestri del Palio”, per aver dipinto nel 2000 i due sendalli per il Palio di Asti di quella edizione.

Nel 2005 a Torino, realizza per Gtt delle opere tematiche nelle stazioni della Metropolitana di Torino e in seguito decora con la sua inconfondibile impronta l’esterno del centro commerciale di Via Livorno.

Nel 2007, dipinge il drappellone del Palio di Siena del 16 agosto.

 

Marco Lodola è nato a Dorno (PV) il 4 Aprile 1955 e nella stessa Pavia vive ed opera. Dopo gli studi all’Accademia delle Belle Arti di Firenze e di Milano, agli inizi degli anni ’80 ha fondato con un gruppo di artisti il movimento “Nuovo Futurismo”, di cui il critico Renato Barilli è stato principale teorico.

Lodola, sin da quella stagione ha reso fondamentale per il suo lavoro creativo la ricerca dell’utilizzo dei materiali industriali poveri, come plexihlas, perpex e smalti, per giungere ad esperienze innovative. Ne fruisce per ottenere delle immagini, che rimandano direttamente anche ai suoi altri interessi culturali, dalla musica al cinema, dalla pubblicità al fumetto.

Nel 1994 è stato invitato ad esporre dal governo della Repubblica Popolare Cinese nei locali degli ex archivi della città imperiale di Pechino. Nell’estate del ’98, su incarico della Saatchi & Saatchi, ha eseguito i disegni per le affiches di Piazza del Popolo a Roma, per l’Opera lirica Tosca di Puccini.

Nello stesso anno fonda il “Gruppo ’98″ impegnato a collegare, attraverso un’azione trasversale, artisti di diverse discipline: il manifesto del movimento è reso pubblico nel suo laboratorio-atelier di Pavia, una ex-fabbrica aperta a musicisti, fotografi e scrittori, dove realizzare appunto incontri interdisciplinari.

Lo spazio verrà chiamato Lodolandia. L’iniziativa produce fervidi effetti: lo scrittore Aldo Busi invita Lodola ad illustrare per l’editore Frassinelli un volume del seicento del giapponese Ihara Saukaku, mentre il quasi omonimo Marco Lodoli gli chiede di disegnare le copertine degli ultimi romanzi.

Egualmente attivi sono i rapporti dell’artista con il mondo della musica e dello spettacolo, in particolare con gli 883 e i Timoria: per questi ultimi Lodola cura le scenografie di molteplici concerti e le copertine di album e gadget; inoltre organizza il premio musicale “Tribe Generation” nel 1999, il premio cinematografico “Brescia Music Art” e quello musicale “Roxi Bar” nel 2000.

Sempre nel 2000 disegna l’opera che sarà tributo ai vincitori del premio letterario “Nonino”. Lodola, da sempre legato al tema della danza, è stato incaricato dal Teatro Massimo di Palermo di realizzare Gli avidi lumi, quattro totem luminosi alti sei metri, raffiguranti episodi significativi delle nove opere in cartellone. Le sculture rimarranno esposte nelle maggiori piazze cittadine, come è già avvenuto a Montecarlo e al Castello Visconteo di Pavia. Ha inoltre realizzato le scenografia teatrale “Ortelio non riesce a dormire”, presentata al festival di Todi. Nel 2001 cura l’immagine del Carnevale di Venezia.

Comments are closed.